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01 Ottobre 2021

Fluidità, competenze verticali e investimenti in nuove tecnologie: la BU Digital secondo Antonio Grillo

Antonio Grillo ci racconta le caratteristiche e le aree di competenza della Business Unit Digital di mashfrog Group, che coordina dal 2017.

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“Digital” è un termine molto generico, che per chi lavora in questo settore include una tale eterogeneità di attività, che risulta difficile individuarne confini ben definiti. Ecco perché abbiamo chiesto ad Antonio Grillo, BU Manager dell’area Digital, di raccontarci qualcosa di più in merito alle competenze che caratterizzano la sua unit, con un’attenzione particolare verso l’approccio innovativo e proattivo con cui è necessario rivolgersi al mercato per rimanere costantemente competitivi.

Quando e come sei arrivato in Mashfrog?

Ho iniziato il mio percorso in Mashfrog attraverso Robet (già Trustmyphone), una piccola startup innovativa nata dall’incontro tra persone che come me arrivavano da percorsi accademici ed altre che arrivavano dal mondo dell’imprenditoria digitale, come Edoardo Narduzzi, Managing Director & President di Mashfrog Group.

Abbiamo avuto l’intuito di focalizzare l’intera l’offerta nell’area delle applicazioni mobili, un settore che nel 2009 era una frontiera tecnologica in rapida espansione. Nel momento in cui questa linea di business ha raggiunto volumi interessanti e Mashfrog ha sentito l’esigenza di integrarla all’interno della sua value proposition, abbiamo deciso di far convergere questi due percorsi imprenditoriali internalizzando quelle competenze. Così nel 2017 sono diventato responsabile della delivery digital di Mashfrog, fino a diventare oggi responsabile della Business Unit Digital.

Il mio percorso accademico è iniziato con una laurea specialistica in Ingegneria Informatica seguita da un dottorato in Ingegneria Informatica e dell’Automazione con una specializzazione su temi relativi al mobile computing. Ho investito nella costruzione di un bagaglio di competenze specifiche, che è risultato utilissimo nel contribuire alla costruzione della società oggi conosciuta come Robet. Una volta entrato in azienda, ho fatto un percorso di crescita per adeguare continuamente le mie competenze alle nuove sfide professionali. Nel 2019 Mashfrog ha deciso di investire nella mia formazione manageriale con un Master in Business Administration presso la Luiss, ho svolto questo percorso con molto entusiasmo e con l’obiettivo di arrotondare il mio profilo con competenze in grado di supportare la mia evoluzione professionale. Nella mia esperienza, la formazione continua è stata un’esigenza per affrontare con consapevolezza sia i continui cambiamenti del contesto in cui opero sia i nuovi ruoli e conseguentemente le nuove responsabilità che ricopro.

Quali sono gli ambiti di attività della tua Business Unit?

L’offerta digital in Mashfrog è strutturata in cinque aree ben distinte: 
-    Front end solutions;
-    Software engineering;
-    Digital marketing & optimization;
-    Digital communication;
-    Video production.

Ogni area è presidiata da professionisti che hanno un percorso di formazione ed esperienze professionali allineate con le competenze che caratterizzano le risorse che coordinano; progressivamente hanno maturato competenze gestionali passando dalla gestione di piccoli gruppi di persone, alla gestione di progetti fino a ricevere l’incarico di coordinare una porzione dell’offerta. Ritengo che questo modello caratterizzato da percorsi di crescita interni da un lato contribuisca a garantire autorevolezza per coloro che ricoprono ruoli manageriale, ma dall’altro stimoli un atteggiamento imprenditoriale in ognuna delle risorse. 

Le cinque aree presidiano tutta la filiera digital; produciamo contenitori digitali (applicazioni mobile, siti web e qualunque altra forma di contenitore abbiamo oggi o avremo in futuro) ma, a differenza di altri player del nostro settore, ci occupiamo anche della produzione dei contenuti digitali, siano essi multimediali o testuali e della loro promozione mediante la definizione e l’esecuzione di strategie di marketing multicanale. L’area Video è quella di più recente formalizzazione. Con il tempo la produzione video, già integrata nell’area Digital Communication, ha assunto un ruolo rilevante all’interno dell’offerta; pertanto, abbiamo deciso strategicamente di promuovere la nascita di un’area dedicata.  Alcuni mesi fa abbiamo acquisito Alterawide, azienda specializzata nella produzione di contenuti video, che ci ha consentito di presidiare una porzione dell’ampia offerta con cui ci presentiamo al mercato in modo strutturato, avvalendoci di professionisti che vantano un’esperienza consolidata nel settore.

Le cinque aree di cui è composta la BU Digital sono come delle palestre, dove persone con competenze omogenee vivono a stretto contatto; questa prossimità incentiva la creazione di meccanismi virtuosi di contaminazione per l’acquisizione di nuove skills e di sana competizione per il continuo miglioramento di quelle esistenti. I responsabili delle diverse aree vivono all’interno delle palestre per garantire che questa evoluzione soddisfi sia le aspettative delle risorse sia le esigenze attuali e future del mercato.

Quali sono i valori che accomunano le aree che presiedi?

Cosa hanno di diverso è abbastanza evidente; una nuova area nasce nel momento in cui percepiamo che alcune competenze specifiche hanno raggiunto un livello di maturità tale da beneficiare dall’isolamento in un ambito dedicato. Questa separazione garantisce autonomia in tutta la filiera: dalle fasi di selezione dei talenti a quelle di coordinamento operativo e di crescita. La forte differenziazione delle aree da un punto di vista di hard skills, tuttavia, si contrappone ad una sostanziale omogeneità in termini di soft skills; i responsabili delle aree pur applicando soluzioni adeguate allo specifico dominio condividono una linea valoriale comune che guida le loro scelte quotidiane. Questo allineamento garantisce che tutti i professionisti digital di mashfrog, a prescindere dalle competenze tecniche, agiscono come:

-    Guide affidabili, non solo meri esecutori, ma veri e propri partner operativi, impegnati ogni giorno a ridurre le inefficienze, ottimizzare i processi e riprogettare i flussi di lavoro per raggiungere gli obiettivi.
-    Giocolieri creativi, perché pensano e creano prodotti e soluzioni che stupiscono il target del cliente; la tecnologia non è solo un mix di hardware e software, ma è un amplificatore di emozioni e uno spazio di dialogo.
-    Cacciatori di soluzioni innovative, per offrire ai clienti un know-how in costante evoluzione e contribuire attivamente alla loro attività di ricerca e sviluppo continua; questo sforzo è necessario per restare costantemente sulla frontiera governando il cambiamento.

A presidio di questa visione unitaria, se pur con un’offerta eterogenea, si posiziona una figura professionale intermedia tra me e gli Head Of delle diverse aree: Andrea Spadoni, il coordinatore della delivery (COO). Tra le responsabilità del suo ruolo è utile sottolineare due aspetti: da un lato il suo impegno continuo nel garantire che ogni iniziativa dedicata allo sviluppo della workforce sia pensata e attuata in modo coerente con le esigenze specifiche delle risorse coinvolte, ma raggiunga per l’azienda un risultato omogeneo; dall’altro il suo contributo fondamentale nel coordinare l’interpretazione delle richieste che arrivano dal mercato in una lista di attività di competenza di ciascuna area. 

Quali professionalità include la tua Unit?

La risposta a questa domanda è molto sfidante, a mio avviso è impossibile dire quanti professionisti di un certo tipo puoi schierare, perché il concetto di tipo non è facilmente applicabile. Le aree accolgono effettivamente professionalità omogenee ma che non possono essere raccontate con un solo job role; anche quando per esigenze organizzative assegniamo lo stesso job role a due professionisti di un’area affidiamo alle figure di coordinamento il compito di tenere traccia del profilo di competenze che distingue ogni singola risorsa dalle altre. 

La differenziazione delle competenze è un valore enorme che si consolida per effetto di numerosi fattori: il percorso di formazione, il percorso professionale, l’attitudine e le passioni individuali, il coinvolgimento in determinate attività progettuali, le iniziative di formazione, ecc.

In contesti come quello di mashfrog in rapida espansione nuove risorse entrano con elevata frequenza dal mercato ed ognuna porta con sé competenze che concorrono significativamente ad aumentare le sfaccettature professionali della workforce. Ogni risorsa può essere quindi vista come un pezzo di un puzzle unico; i responsabili di ogni area hanno la responsabilità di conoscere e mantenere aggiornato il profilo di ogni risorsa al fine trovare i migliori incastri per soddisfare le esigenze operative.

Andando oltre alle competenze, ogni risorsa che entra a far parte della workforce custodisce un patrimonio di regole di ingaggio, flussi operativi, strumenti per il coordinamento, soluzioni per la condivisione degli obiettivi. I responsabili delle aree nello sforzo continuo di migliorare le procedure operative per massimizzare l’efficienza e l’efficacia sono incentivati a considerare ogni possibile sorgente di informazioni senza difendere ciecamente le consuetudini sedimentate, ma lasciando che le buone pratiche, anche quando queste non sono frutto dell’evoluzione endogena, trovino terreno fertile per diffondersi rapidamente all’interno della workforce.     

Per concludere parlare di job role rischia di essere limitativo, rimane una necessità organizzativa; ha più senso parlare di forte liquidità, la stessa liquidità che consente di promuovere l’emersione anche all’interno di un medesimo job role, di aree di competenza ben circostanziate. Scegliamo di scommettere su quelle che si rivelano più promettenti perché queste potranno presto diventare una nuova area all’interno della delivery e conseguentemente arricchire la nostra offerta verso il mercato. 

Fluidità, evoluzione e cambiamento sono le tre qualità che descrivono al meglio il nostro lavoro in ambito digital e che sono presupposti necessari per rimanere sempre competitivi.

Quante persone lavorano nella tua Unit?

Nella mia Unit abbiamo superato le 100 persone, con una seniority ben distribuita e un’età media intorno ai 30 anni. La maggior parte dei professionisti sono persone con circa cinque anni di esperienza professionale; sarebbe superficiale scambiare questa anzianità professionale ridotta per juniority, perché nel dominio in cui operiamo ogni risorsa ha già affrontato numerosi cambiamenti. Infatti, l’esperienza in questo settore non cresce esclusivamente con il tempo che passa, ma riceve contributi determinanti dalle discontinuità tecnologiche che frequentemente si presentano e con cui è necessario confrontarsi. Presidiare la tecnologia di oggi, conoscere quali sono le tecnologie emergenti e intuire quale tra queste si affermerà e quando questo accadrà, questo è il segreto per rimanere sempre in gioco, uno sguardo al pallone e il successivo alla situazione in cui siamo immersi.

Da un lato investiamo in maniera verticale sulle competenze specifiche di ciascuna area, dall’altro, quando creiamo i team di progetto, stimoliamo e promuoviamo la contaminazione tra figure professionali diverse, che possono integrarsi e accrescere le proprie soft skills attraverso il confronto con colleghi di un’altra area e di conseguenza maturare un senso critico nel realizzare la propria evoluzione professionale.

Parliamo di clienti: quali sono i progetti più importanti che state seguendo in questo momento? 

Abbiamo diversi clienti storici, tra questi mi fa piacere ricordare Enel; nel 2011 su questo cliente ho maturato la mia prima esperienza come project manager. Attualmente per loro gestiamo la comunicazione interna e lo facciamo da diversi anni. In questo percorso abbiamo incontrato e imparato a conoscere Alterawide, con loro si è subito instaurata una proficua collaborazione che è sfociata recentemente in un’acquisizione. Siamo inoltre molto orgogliosi di aver vinto diverse gare negli ultimi mesi tra cui la gara Open Fiber, la gara Infratel per lo sviluppo tecnologico delle infrastrutture a banda larga e la gara Enel X per la fornitura di servizi editoriali e redazionali per le aree Global Content Management e Communications Italy. Va sottolineato che alcuni di questi clienti sono con noi da molti anni, e il fatto che ad ogni gara riusciamo a riconfermarci come partner solidi e qualificati, dimostra la fiducia che i clienti ripongono nel nostro lavoro, ma anche la qualità dei servizi che offriamo, caratteristiche che ci permettono di andare in continuità nei progetti che sviluppiamo.

In conclusione, ci racconti qualcosa sulle piattaforme proprietarie “make in mashfrog”?

Sin dalla sua genesi, Mashfrog ha sempre scelto di investire in soluzioni tecnologiche innovative attraverso lo sviluppo di piattaforme proprietarie. Crediamo che questo investimento abbia anche un elevato valore reputazionale; raccontiamo e dimostriamo al mercato di essere capaci di intercettare le necessità prima che queste emergano, di accreditarci come un soggetto in grado non solo di creare, ma anche di gestire piattaforme, in un contesto in cui sempre di più i prodotti stanno diventando servizi da erogare attraverso di esse. Trasformare i progetti in piattaforme permette, inoltre, di garantire stabilità all’azienda nel medio e lungo termine, costruendo qualcosa che presenta naturalmente carattere di continuità nel tempo.

Alcune di esse sono nate all’interno dell’azienda, altre sono state acquisite successivamente alla loro creazione. Questo è il caso di Miobenefit, una piattaforma di welfare aziendale attraverso la quale le aziende possono erogare un ampio bagaglio di vantaggi e benefit ai propri dipendenti. È nata esternamente, all’interno di una piccola startup che orbitava attorno a mashfrog, e quando è diventata matura e pronta per essere commercializzata, è stata internalizzata per dotarla della struttura idonea per crescere ancora ed essere manutenuta adeguatamente alle esigenze di grandi clienti, come Poste Italiane, presso cui è entrata in esercizio. Miobenefit non è l’unica piattaforma pensata, realizzata e commercializzata da mashfrog, anche PressPal Summi sono soluzioni proprietarie erogate in modalità Software as a Service (SaaS). PressPal è una soluzione pensata per supportare gli uffici stampa dei nostri clienti nella produzione di contenuti coerenti con le loro linee editoriali e ottimizzati per una migliore fruizione e una maggiore diffusione sui canali target attraverso l’utilizzo di soluzioni di Intelligenza Artificiale. Summi, invece consente alle corporate di semplificare la gestione degli eventi live attraverso strumenti che migliorano le opportunità di interazione da parte del pubblico remoto sfruttando le tecnologie che abilitano la mixed reality.

Recentemente abbiamo deciso di trasformare l’offering della Unit Digital; fino ad ora ci siamo concentrati sulle piattaforme realizzate internamente, ma stiamo progressivamente iniziando ad affiancare alle competenze tradizionali anche la capacità di personalizzare, integrare e gestire piattaforme di mercato. Crediamo, infatti, che complementare l’offerta “make” con un’offerta “buy”, sia utile e necessario per stabilizzare la solidità dell’azienda. In questo contesto rientrano diverse esperienze, e tra queste anche la partnership con la piattaforma Zuora e quella con la piattaforma BigCommerce.

Più in generale le risorse di mashfrog che insieme a me si occupano di definire la direzione strategica della nostra offerta hanno attivato un osservatorio permanente sulle piattaforme che si affermano nei diversi settori, cercando di selezionare tra quelle emergenti quelle che meglio si integrano con le strategie in termini di evoluzione dell’offerta e delle competenze.