Il 2025 sarà l’anno di Musk Gladiatore e politico tecnologico?
Ha finito il 2024 “attaccando” il Regno Unito e cominciato il nuovo anno ribattezzandosi Kekius Maximus. Cosa ha in mente il creatore di Starlink, Tesla, SpaceX, …?
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Il corpo a corpo di Musk con il premier britannico Starmer sta agitando (non poco) l’Ue e le cancellerie europee e da giorni tutti si chiedono cosa abbia in mente l’efficeny tsar di Donald Trump. Ambizioni politiche? Strategie di mercato? Altro?
Intervistato da Frediano Finucci a Omnibus su LA7, l'amministratore delegato di Mashfrog Group, Edoardo Narduzzi, ha cercato di leggere le mosse e gli intenti di Musk che “ha la forza, il potere, la tecnologia e la ricchezza per candidarsi a diventare il deus ex machina di un Occidente in crisi”.
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Perché il “Doge” ce l’ha con la Gran Bretagna?
La furibonda invettiva contro il premier laburista Starmer potrebbe essere una scelta tattica, motivata da due ragioni, spiega Narduzzi: “una più immediata, la debolezza del Regno Unito, e un’altra, per incunearsi in un’Europa fragile, prendendo come obiettivo probabilmente un Paese che è fuori dall'UE ma indebolito nella sua dimensione post Brexit e che contestualmente non disturba gli equilibri politici di un'Unione Europea fragile”.
L'obiettivo del capo del futuro Doge (Department of Government Efficiency) però potrebbe essere più ampio e complesso, secondo Narduzzi, e si fonda su un insieme di fattori che trovano la loro base sul fatto che “è il più grande imprenditore di successo tecnologico di questo pianeta ed è anche quello che può anticipare le tendenze meglio e più degli altri”.
Partendo da una sua visione del frangente storico globale, “Musk ha in testa che siamo in una fase di superamento dello Stato nazione occidentale, come l'abbiamo conosciuto a partire dalla Magna Charta. Arriveremo a una dimensione ibrida tra umanità e tecnologia. In questa dimensione ibrida, probabilmente lo schema tripartito su cui basiamo le nostre democrazie occidentali, quello di Montesquieu, servirà molto meno, perché la tecnologia è oggettiva, non teme la concentrazione del potere e deve essere solamente contenuta da un'élite post-Stato nazione”
Tra Massimo Decimo Meridio e Manzoni
La scelta di presentarsi al 2025 sul suo profilo X come Kekius Maximus – una mix di gladiatore, divinità, gamer – andrebbe anche in questa direzione, perché il riferimento alla tecnologia e all’Impero Romano sono parte integrante della weltanschauung di Musk.
“Si prepara ad essere il brand politico più forte negli anni a venire” dice Narduzzi, nel caso in cui si dovesse avverarsi a sua visione di Stato-nazione occidentale in crisi e “dovesse emergere un nuovo ordine istituzionale”.
“È in grado di ‘gestire’ il mondo dall'alto con i satelliti, mentre si muove con la mobilità, nei dati e nell'Intelligenza Artificiale con la sua X, e con la sua X AI che è una società che già vale 50 miliardi di dollari e che sta tecnicamente già superando ChatGPT”, ricorda Narduzzi. Questi elementi lo fanno sentire “un politico in divenire che si candida a proteggere l'Occidente, come hanno fatto gli imperatori romani che dovevano difendere l'Occidente greco dalla crisi”.
Come direbbe Manzoni ““Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza”. Ma i posteri saremo noi.