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04 Ottobre 2024

Project Manager e mamma bis: la storia di Ursula in Italia

L’arrivo dalla Germania nel 2006 come ragazza alla pari ha cambiato il corso della vita di Ursula. Oggi è moglie e madre e in Mashfrog è Project Manager.

Ursula Flierl intervista

In questa intervista Ursula Flierl, Project Manager in Mashfrog Group e madre di due bambini, ci racconta come è riuscita a conciliare la carriera con le maternità e quale supporto ha ricevuto dall'azienda per mantenere un giusto equilibrio tra vita privata e professionale. Tra sfide, cambiamenti e successi, Ursula riflette sull'importanza di un ambiente lavorativo che valorizza le persone e il benessere familiare, guardando al futuro con obiettivi chiari sia a livello personale che professionale.

Raccontaci il tuo percorso professionale in Mashfrog.

Sono entrata in Mashfrog nel 2012, subito dopo aver conseguito una laurea in Lingue e Letterature Straniere. Da stagista sono stata confermata in azienda con un contratto stabile con il ruolo di Web Marketing Specialist. Al rientro dalla mia prima maternità, mi è stata data l’opportunità di crescere professionalmente, diventando Project Manager, ruolo che ricopro da circa cinque anni. Oggi lavoro nella BU Customer Digital Solutions, dove mi occupo principalmente di progetti in ambito mobile: coordino i team di progetto, mi interfaccio con i clienti e gestisco l’avanzamento delle diverse attività.

Da quanto tempo sei in Italia e come mai hai scelto di rimanere?

Sono arrivata nell'estate del 2006, subito dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali di Germania… c’è voluto un bel coraggio!  Avevo deciso di prendermi un anno sabbatico dopo il conseguimento del diploma di maturità e venire in Italia come ragazza alla pari per imparare bene la lingua, ma ho finito per restare stabilmente. Infatti, dopo circa due mesi dal mio arrivo, ho conosciuto Fabrizio, colui che poi sarebbe diventato mio marito e padre dei miei figli. Questo incontro ha cambiato inevitabilmente il corso della mia vita personale e professionale. Mi sono stabilita definitivamente in Italia nel 2009 e da allora non ho più lasciato questo Paese​. Nel 2017 ci siamo sposati e poi sono arrivati Leonardo nel 2018, e Filippo nel 2023.

Come sono stati i due rientri dalle maternità? Hai riscontrato differenze?

I rientri dalle due maternità sono stati molto diversi. Al rientro dalla prima maternità, nel 2019, ero molto preoccupata perché non c'era ancora lo smartworking e non sapevo come avrei potuto gestire gli imprevisti. Inoltre le responsabilità del nuovo ruolo di Project Manager mi sembravano molto impegnative. Tuttavia, ero anche entusiasta di tornare al lavoro, perché avevo bisogno di ritrovare la mia dimensione professionale, di parlare con persone che mi vedessero come una professionista e non solo come una mamma. Il rientro dalla seconda maternità è stato più sereno, perché ci ero già passata, ma soprattutto perché in azienda nel frattempo erano state introdotte molte iniziative in favore della genitorialità, come ad esempio lo smartworking, il bonus nido e il bonus mamme e papà, che hanno agevolato il mio rientro. In entrambi i casi ho comunque ricevuto una buona accoglienza da parte dei colleghi e dei miei responsabili, che mi hanno permesso di rientrare gradualmente, senza sovraccaricarmi da subito di attività.

Nel complesso, come giudichi la conciliazione tra vita privata e vita professionale?

Ritengo di aver raggiunto un buon equilibrio, anche grazie al part-time, che ho richiesto dopo la nascita del primo figlio. Questo mi ha permesso di gestire meglio gli impegni familiari, soprattutto perché i miei genitori vivono all'estero e non ho un supporto diretto. Poter contare su orario ridotto e smartworking è essenziale per la mia organizzazione familiare.

Per chiudere, ti chiedo quali sono i tuoi obiettivi per il futuro, sia a livello professionale che personale?

Dal punto di vista professionale, spero che l’azienda continui a mantenere questo approccio family-friendly, perché credo che una donna abbia il diritto di diventare madre, ma anche di lavorare in un contesto professionale che garantisca un buon work life balance. In questo senso io mi ritengo molto fortunata. A livello personale, desidero semplicemente essere presente per i miei figli e vederli  crescere sereni.